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27 gennaio 2023. Bevagna ricorda il tenente pilota Giuseppe Lepri, disperso in Russia

Il tenente pilota Giuseppe Lepri

81 anni dopo la sua morte, a Bevagna, verrà scoperta la lapide al monumento ai caduti, dove è stato inciso anche il suo nome. Il luogo è Bevagna, il militare è il tenente pilota Giuseppe Lepri che dal 27 gennaio 2023 verrà commemorato dalla sua città natale in una cerimonia in memoria dell’ufficiale della Regia Aeronautica insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare e risultato disperso sul fronte russo durante la seconda guerra mondiale.  

Solo oggi, grazie alle ricerche storiche portate avanti dal tenente colonnello medico dell’Aeronautica Militare Paola Verde, in questi mesi di preparazione del centenario della Forza Azzurra, che ricorre quest’anno, è stato possibile ricostruire la storia di Giuseppe e del suo tragico destino, dando la possibilità alla comunità di Bevagna di rendere il giusto merito alla memoria di questo concittadino caduto nell’ adempimento dei propri doveri di soldato.

Durante la commemorazione verranno resi gli onori militari da un picchetto in armi della Compagnia d’Onore dell’Aeronautica Militare ed un trombettiere intonerà il silenzio dopo la deposizione della corona d’alloro.

Giuseppe Lepri nacque a Bevagna il 6 giugno 1914 da Gino e Maria Giustiniani, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza di Roma ma non decise di ritardare il servizio militare per motivi di studio e nel 1936 si arruolò come allievo ufficiale pilota di complemento in Aeronautica. Si laureò il 15 novembre 1940 quando l’Italia era già entrata in guerra e lui nel frattempo era diventato pilota in servizio permanente effettivo. A settembre 1941 fu inviato sul fronte russo con il 61° Gruppo Autonomo Osservazione Aerea. Il 16 novembre 1941 gli fu ordinato di compiere una ricognizione sulla zona di Gorlowka, ma il suo aereo, un Caproni 311, venne attaccato da caccia russi diventando ingovernabile. Giuseppe diede ordine al suo equipaggio, costituito dal tenente osservatore del Regio Esercito Fortunato Rosini di Offida (AP) e dall’aviere motorista Bonifacio Savio di Rive d’Arcano (UD), di lanciarsi con il paracadute. I tre furono fatti prigionieri dai russi, ma solo l’aviere Savio tornò dopo la guerra, Lepri e Rosini furono dichiarati dispersi.

Di Rosini non si seppe mai più nulla, mentre si seppe da un reduce tornato dalla prigionia nel 1947, anch’egli studente di giurisprudenza, che Lepri era morto di stenti e di malattia il 27 gennaio 1942 nel campo di concentramento di Aktubinski ed era stato seppellito in una fossa comune adiacente al campo. Avvisare la famiglia che si era trasferita intanto a Roma e poi a Colli Val d’Elsa fu molto difficile e l’atto di morte di Giuseppe Lepri venne registrato solo nel 1948 dal comune di Roma, ma egli non fu mai iscritto nella lista dei caduti della seconda guerra mondiale.