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Medicina aeronautica e voli spaziali al centro del Convegno AIMAS di Roma

Roma capitale per due giorni della medicina aeronautica e spaziale sempre più al servizio della comunità e della prevenzione di malattie e patologie. Sette sessioni di approfondimento, lectio magistralis, ricerca e casi studio medicina applicata e la consegna dei Premi scientifici “I Guidoniani” sezione volo atmosferico e spaziale e sezione traffico aereo per le tre giornate scientifiche del trentaquattresimo congresso nazionale di AIMAS: Associazione Italiana di Medicina Aeronautica e Spaziale. Docenti universitari, ufficiali medici, piloti, esperti e ricercatori da tutta Italia hanno riflettuto sui nodi critici e problematici legati al volo al Chiostro del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università “Sapienza”.

“Microgravità e Medicina Spaziale” è stata la prima sessione ad apertura dei lavori con il professor Giovanni Destro Bisol, direttore dell’Istituto italiano di Antropologia che ha guidato la lectio magistralis su “Resistenza all’alta quota: variabilità genetica e fattori culturali” a cui ha fatto seguito la cerimonia di consegna della XIV edizione dei Premi scientifici “I Guidoniani” destinati ai due migliori lavori originali nel campo della medicina, della psicologia e dell’ingegneria in forma di articolo scientifico che ha avuto come soggetto di studio l’uomo e il volo atmosferico o spaziale o il controllo del traffico aereo.

Il Prof. Strollo durante il suo intervento al Convegno AIMAS di Roma

Temi specifici ma anche temi di prossimità e di forte attualità saranno trattati con l’evidenza scientifica propria della ricerca medica. Saranno sul tavolo, infatti e a portata di auditorio: i voli spaziali commerciali, a cui darà evidenza scientifica il Tenente Colonnello di Aeronautica Militare Angelo Landolfi con la relazione “Virgin Galactic Virtute I: a bordo del primo volo suborbitale commerciale” e lo “Studio sullo stress nel controllo del traffico aereo” del prof Felice Strollo, del San Raffaele di Roma.

«La Medicina Aerospaziale ha l’obiettivo di studiare tutti quei fenomeni fisiologici legati al volo – spiega il Generale Ispettore Pietro Perelli, presidente di AIMAS – tra questi l’ipossia, il disorientamento spaziale, gli effetti usuranti e destabilizzanti delle accelerazioni, ma anche l’obiettivo di comprendere il problema opposto cioè quello dell’assenza di gravità». «Si tratta – continua il Generale – di una scienza completa, mirata alla stabilizzazione della salute dei piloti, degli equipaggi e degli astronauti e al mantenimento di un alto livello di efficienza fisica e mentale durante la missione, e al ripristino ottimale, per quanto riguarda gli astronauti, delle funzioni psico-fisiologiche al rientro. Queste conoscenze – conclude il Generale Ispettore – sono in continua evoluzione e devono essere sempre più patrimonio del medico aeronautico e spaziale che nel suo percorso formativo dovrà toccare tutte le linee di studio dalla selezione al mantenimento del profilo di idoneità degli equipaggi, all’addestramento e alla formazione».

Un momento del Convegno Nazionale dell’AIMAS dal 5 al 7 giugno 2024 a Roma

Tre giornate per connettere scienza medica e ricerca e promuovere la divulgazione scientifica di medicina aeronautica su temi cruciali per la salute: dalla cardiologia aeronautica, con un focus su forame ovale pervio alle neuroscienze aerospaziali, alla Medicina Clinica e alla medicina legale aeronautica. La Gestione aeromedica delle emergenze Infettive sul territorio e la Psico-fisiologia Aerospaziale e Sicurezza del Volo.

Ricerca e determinanti scientifici che impattano nel quotidiano anche se « Si pensa ancora allo spazio come al futuro invece è il presente, – dice il Tenente Colonnello Paola Verde, Segretario Generale dell’AIMAS– non solo perché ci sono gli spazioporti e i voli spaziali commerciali sono una realtà, ma perché se non fosse stato per la ricerca nel settore spaziale del recentissimo passato non avremmo cose come i dispositivi salvavita indossabili, i moderni fissatori per le fratture ossee, la memory foam per prevenire le piaghe da decubito, per non parlare dell’invenzione: della risonanza magnetica, della macchina per la dialisi e del pacemaker».

Nei suoi settantadue anni di attività AIMAS non ha mai smesso di fare ricerca applicata e di condividere

con tutta la società scientifica e civile, risultati e riflessioni utili all’intera collettività. La medicina aerospaziale, come hanno dimostrato le ricerche sul morbo di Alzheimer, sulle neuroscienze piuttosto che sull’incidenza della cataratta o in generale sulle cardiopatie, può ed è un’occasione per nuove scoperte e conseguenti opportunità di cura per ogni persona.

La storia dell’AIMAS

Una storia al servizio della ricerca scientifica e della collettività che si intreccia con quella del mondo aeronautico e aerospaziale. L’Associazione Italiana di Medicina Aeronautica (A.I.M.A.) nasce il 30 maggio 1952 e si completa con la connotazione Spaziale nel 1963.Fu il futuro generale Tommaso Lomonaco che a Venezia, nel Salone delle Colonne di Cà Giustiniani, dopo aver ricevuto il consenso del Capo del Servizio Sanitario Aeronautico, Gennaro Pera, riunì un gruppo di medici aeronautici  per dare vita all’allora A.I.M.A. Un’associazione che si prefiggeva “lo scopo di incrementare e coordinare gli studi e le ricerche di medicina aeronautica nonché di collegare e rafforzare le relazioni con altre Società similari, con Istituti universitari ed enti scientifici sia in Italia che all’estero. Nella prima Assemblea parteciparono i più autorevoli medici aeronautici del tempo: il prof. Rodolfo Margaria, Direttore dell’Istituto di Fisiologia Umana dell’Università di Milano; il prof. Emanuele Scavo, titolare della Cattedra di Anatomia Chirurgica dell’Università di Roma; la prof.ssa Anna Maria Di Giorgio, Direttrice dell’Istituto di Fisiologia Umana dell’Università di Torino; il prof. Sergio Cerquiglini, dell’Istituto di Fisiologia dell’Università di Roma; il maggiore medico Karmany, vice addetto aeronautico all’ambasciata USA di Roma; il prof. Mozzetti-Monterumici, Presidente dell’Aeroclub di Venezia; il generale medico C.S.A. Gennaro Pera ed il generale medico C.S.A. Alberto Marulli.

Lomonaco quell’anno venne eletto Segretario Generale e la Rivista di Medicina Aeronautica, edita dal Ministero dell’Aeronautica, diventò l’organo ufficiale dell’Associazione.

La prima  tappa storica di AIMA  fu il V Congresso di Medicina Aeronautica che si tenne dal 20 al 23 settembre del 1953 a Napoli., proprio sotto l’egida di questa giovanissima società scientifica. Padre Agostino Gemelli, uno dei pionieri della medicina aeronautica, fu nominato Presidente onorario del Congresso.

Erano gli anni della “guerra fredda” e del mondo diviso in due blocchi contrapposti, tra USA e URSS  impegnati nella corsa verso la conquista dello spazio, ma soprattutto della Luna. Studiare quindi le capacità psico-fisiche e l’addestramento dei piloti anche dal punto di visto del “fattore umano” divenne di fondamentale importanza. Medici militari e medici civili del mondo accademico, in particolare, accettarono la sfida.

Così a 70 anni di distanza da quel maggio del 1952 l’A.I.M.A.S. rappresenta ancora la naturale  confluenza del pensiero aeromedico italiano che riconosce le proprie lontane origini nelle prime intuizioni, osservazioni e ricerche di grandi nomi della Fisiologia Italiana degli inizi del secolo scorso.

Su questo primo filone universitario si è progressivamente innestato il crescente contributo degli Ufficiali medici del Corpo Sanitario Aeronautico nei Centri Studi e Ricerche, negli Istituti Medici Legali  e nei Reparti di Medicina dell’Aeronautica Militare La duplice radice militare e civile continua ad essere rappresentata nell’Associazione che, pur nei limiti delle sue contenute dimensioni, si sente legittimata a rappresentare degnamente il pensiero aeromedico italiano nel contesto scientifico nazionale e internazionale tra istituzioni similari, quale custode ed erede delle storiche e pionieristiche attività aeromediche in Italia e quale polo di attrazione e punto di riferimento per quanti, sia in ambito militare che civile, coltivano interessi scientifici biomedici e di lavoro in ambito aeronautico e spaziale.

Una storia che cammina di pari passo con i passi compiuti dal mondo aerospaziale  in un periodo in cui sono protagonisti l’evoluzione tecnologica in campo aeronautico e l’innovazione sotto il profilo medico-sanitario.