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29 giugno 2023: lo storico volo di VSS Unity con equipaggio italiano

Una storica missione partita alle ore 16.30 del 29 giugno 2023. Dallo spazioporto America di Virgin Galactic, in New Mexico, negli USA, è decollata VIRTUTE-1 (Volo Italiano per la Ricerca e la Tecnologia sUborbiTalE) che ha visto l’equipaggio italiano, composto da due Ufficiali dell’Aeronautica Militare e un ingegnere del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), decollare a bordo della navicella spaziale VSS Unity (classe SpaceShipTwo), per un volo dalla durata totale di novanta minuti.

“Il Ministero della Difesa ed in particolare l’Aeronautica Militare, con il proprio patrimonio di competenze, è proiettato naturalmente alla valorizzazione e la tutela della space defense e security – ha detto il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Luca Goretti -. Il volo spaziale è un dominio aeronautico tutto da esplorare e rappresenta una sfida tecnologica dove competenze tecniche e industriali nazionali possono fare la propria parte a pieno titolo. Lo sviluppo scientifico, imprenditoriale e militare devono lavorare insieme per assicurare anche in questo dominio la giusta rilevanza. Ciò garantirà il mantenimento della dell’eccellenza nel comparto Aerospaziale Nazionale” ha concluso il Generale Goretti.

Al comando della missione VIRTUTE-1, nata da un accordo commerciale tra l’Aeronautica Militare e Virgin Galactic, il colonnello Walter Villadei, ingegnere spaziale e cosmonauta, che ha anche coordinato le attività operative e addestrative dell’equipaggio italiano, che include il tenente colonnello Angelo Landolfi, medico aerospaziale con il ruolo di responsabile per gli aspetti medici dell’equipaggio italiano e degli esperimenti di medicina proposti dall’Aeronautica Militare, e  Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con il ruolo di responsabile degli esperimenti di bordo proposti dal CNR stesso.

VSS Unity pronta al decollo – Foto Aeronautica Militare

Durante il volo suborbitale, a seguito allo spegnimento del motore, la cabina della VSS Unity è infatti diventata un laboratorio scientifico all’interno del quale l’equipaggio ha potuto condurre test – in condizioni di microgravità – relativi a medicina, materiali avanzati, fisica dei fluidi, fisiologia. I progetti di ricerca sono stati coordinati dall’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (IMAS) di Milano; dall’Ospedale Maggiore Policlinico e l’Università degli Studi di Milano; dal Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Le informazioni acquisite forniranno dati utili per la ricerca scientifica applicabile, oltre che al settore tecnologico, a quello medico: i risultati consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo, alla base di molte patologie e principale causa di invecchiamento cellulare.

La missione VIRTUTE-1, che per Virgin Galactic inaugura l’era dei voli commerciali, è in linea con il Piano Spaziale della Difesa, che ha lo scopo di incrementare – con il supporto del mondo della ricerca e dell’industria –, le attuali conoscenze in materia spaziale, aerospaziale e sul volo suborbitale, verificando e valutando i possibili sviluppi delle tecnologie oggi disponibili.

Gli esperimenti multidisciplinari condotti  bordo della missione spaziale, altrimenti difficilmente realizzabili, sono molto importanti sotto il profilo medico, ma anche per lo studio dei materiali avanzati, della fisica dei fluidi, della fisiologia. I risultati ottenuti consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo che sono alla base di molte patologie nell’uomo e causa di invecchiamento cellulare. Le informazioni acquisite forniranno, inoltre, dati utili per la ricerca scientifica applicabile a vari settori, non solo tecnologici, ma anche per la salute umana.

La missione “Virtute 1” è il risultato dell’Accordo quadro siglato il 2 ottobre del 2019 tra l’Aeronautica Militare e la Virgin Galactic – in linea con il Piano Spaziale della Difesa e il documento “Indirizzi di Governo in materia spaziale e aerospaziale” del 25 marzo 2019 – con lo scopo di incrementare, con il supporto del mondo della ricerca e dell’industria, le attuali conoscenze in materia spaziale e sul volo suborbitale, verificando e valutando i possibili sviluppi delle tecnologie
oggi disponibili.

L’equipaggio

Da sinistra: Pantaleone Carlucci, Walter Villadei, Angelo Landolfi – Foto Aeronautica Militare

E’ stato composto da due Ufficiali dell’Aeronautica Militare e un ricercatore del CNR, nello specifico:
il colonnello Walter Villadei, ingegnere spaziale e cosmonauta, con il ruolo di comandante e coordinatore delle attività operative e del training del crew italiano. Il colonnello Villadei nel 2007 è stato qualificato da ESA come istruttore, nel 2008 e 2009 ha svolto una prima fase addestrativa presso il centro russo Yuri Gagarin per poi conseguire, con il massimo dei voti, la qualifica di cosmonauta nel 2012, quella avanzata a fine 2015 e il mantenimento delle abilitazioni a fine 2019.
il  tenente colonnello Angelo Landolfi, medico aerospaziale e Spaceflight Surgeon, con il ruolo di responsabile per gli aspetti medici del crew italiano e degli esperimenti di medicina proposti dall’Aeronautica Militare;
l’ingegnere e ricercatore del CNR Pantaleone Carlucci con il ruolo di Responsabile degli esperimenti di bordo coordinati dal CNR. Nell’ambito della Missione “Virtute 1” sono stati condotti diversi progetti di ricerca a cura di personale specializzato dell’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (IMAS)
di Milano, dipendente dal Comando Logistico dell’Aeronautica Militare, di ricercatori dell’Ospedale Maggiore Policlinico e dell’Università degli Studi di Milano e del Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Il sistema SpaceShipTwo di Virgin Galactic è progettato per far volare sia gli esseri umani che i payload nello spazio per scopi turistici e di ricerca. La compagnia offre una soluzione end-to-end per i voli con payload che include l’uso di SpaceShipTwo e del suo aereo da trasporto VMSEve, insieme all’hardware, ai processi e alle strutture necessarie per una campagna di successo. La piattaforma di Virgin Galactic offre un accesso sistematico, affidabile ed economicamente conveniente all’alta atmosfera e allo spazio che consente il trasporto di volumi e masse di dimensioni significative per i payload di ricerca. La compagnia ha già trasportato i payload nello spazio attraverso il programma NASA Flight Opportunities Program.

Virgin Galactic ha fornito formazione e preparazione ai ricercatori in modo che siano pronti a svolgere il loro lavoro di specialisti di missione su questo volo e forniranno supporto pre-volo in loco, per ciascuno degli esperimenti sul payload che includerà strumentazione medica per misurare gli effetti biologici della fase di transizione dalla gravità alla micro-gravità sul corpo umano. Altre apparecchiature potranno essere utilizzate per aiutare a sviluppare una nuova comprensione della
chimica dei carburanti ecologici.

Vincenzo Grienti