Giorni di Storia

date, nomi, avvenimenti che raccontano il '900

ArchivioAvvenimentiHistory FilesIn Primo Piano

Un fumetto sui 13 aviatori di Kindu uccisi l’11 novembre 1961 durante una missione di pace

Una storia che negli anni Sessanta ha coinvolto l’opinione pubblica nazionale e internazionale da oggi diventa una graphic novel. A firmarla Riccardo Bogani, Pierluigi Santojanni e Angelo Vecciarelli. Un trio che attraverso tavole e balloon attira giovani e meno giovani a prendere in mano una delle vicende dell’Italia impegnata attraverso l’Aeronautica Militare a una missione umanitaria in Congo.

L’Arma Azzurra cominciava ad affacciarsi nel contesto internazionale partecipando alle missioni di pace condotte sotto l’egida delle Nazioni Unite. Fu proprio durante una di queste, a Kindu, in Congo, che gli equipaggi di due C-119 della 46a Aerobrigata di Pisa, tredici uomini, vennnero catturati e barbaramente trucidati. Era l’11 novembre 1961. Erano il Maggiore Amedeo Parmeggiani, il Sottotenente Onorio De Luca, Maresciallo di 3^ classe Filippo Di Giovanni, Sergente Maggiore Armando Fabi, Sergente Maggiore Nicola Stigliani, Sergente Antonio Mamone, Capitano Giorgio Gonelli, Sottotenente Giulio Garbati, Maresciallo di 3^ classe Nazzareno Quadrumani, Maresciallo di 3^ classe Silvestro Possenti, Sergente Francesco Paga, Sergente Martano Marcacci, Tenente Francesco Paolo Remotti.

Il volume, pubblicato da Rivista Aeronautica, con uno stile avvincente e un linguaggio narrativo coinvolgente ripercorre un episodio accaduto in piena “Guerra Fredda” ai confini con l’allora regione del Katanga, lacerata dalla fame e dai conflitti. Furono chiamati proprio li ad operare i tredici coraggiosi aviatori italiani.

La copertina di Kindu edito da Rivista Aeronautica

“Una storia, quella dei tredici aviatori uccisi a Kindu, in Congo, ancora oggi mai dimenticata dall’opinione pubblica italiana” sottolinea il colonnello Gerardo Cervone, Capo Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare in occasione della presentazione della collana fumetti per il Centenario dell’Aeronautica Militare all’Auditoruim Parco della Musica nell’ambito della manifestazione Rome Video GameLab. “La missione degli aviatori italiani era quella di trasportare rifornimenti per i caschi blu malesi della guarnigione di Kindu”, ma quell’11 novembre 1961 qualcosa non andò come doveva andare. I due velivoli del Distaccamento della 46a Aerobrigata di Pisa raggiunsero l’aeroporto di Kindu, una delle destinazioni assegnate per l’attività di supporto alle forze ONU in campo, con il compito di rifornire la locale guarnigione di caschi blu malesi. Si trattava del C-119 «Lupo 33» al comando del maggiore Amedeo Parmeggiani e del C-119 «Lyra 5» al comando del capitano Giorgio Gonelli. I due equipaggi, per potersi rifocillare poco dopo l’intensa attività di volo della mattinata, si fecero accompagnare presso la mensa dei caschi blu malesi situata fuori dell’aeroporto. Mentre pranzavano i tredici aviatori italiani furono assaliti e barbaramente uccisi da truppe ribelli dell’Armata Nazionale Congolese, con l’accusa di essere mercenari camuffati da aviatori al servizio delle Nazioni Unite.

Il Sacrario di Kindu

All’indomani dei tragici fatti di Kindu, fu avanzata una proposta, da parte dell’Associazione Famiglie Caduti e Mutilati dell’Aeronautica di Pisa di una sottoscrizione pubblica per erigere un monumento in memoria dei Tredici Caduti. La proposta fu fatta propria dalla RAI-TV che assunse un’iniziativa a livello nazionale (“Catena della Fraternità”). Grazie a questa sottoscrizione, in breve tempo fu raggiunta la somma di 264 milioni di lire, ben superiore ai 50 milioni necessari per realizzare il Sacrario (la somma eccedente fu devoluta alle famiglie dei Caduti ed all’ONFA (Opera Nazionale Famiglie Aviatori).

Il progetto fu affidato all’architetto Giovanni Michelucci e fu inaugurato il 15 Marzo 1963 alla presenza del Presidente del Consiglio, Amintore Fanfani, del Ministro della Difesa, Giulio Andreotti, e dell’ex Capo dello Stato, senatore Giovanni Gronchi. I Caduti di Kindu non furono purtroppo i soli uomini perduti dalla 46a Aerobrigata durante la lunga ed estenuante campagna in Congo. Nel corso di due incidenti di volo persero la vita altri tre ufficiali e quattro sottufficiali. L’intero ciclo operativo si concluse il 19 giugno 1962, con il rientro a Pisa degli ultimi tre velivoli del Distaccamento. Nell’arco di 23 mesi i capaci “Vagoni Volanti” avevano assicurato 2.177 sortite per un totale di 9.165 ore di volo, trasportando 9.328.201 libbre di materiale e 8.100 passeggeri.

Nel 1994, sull’aeroporto di Pisa, il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, consegnò ai familiari dei Caduti di Kindu, le Medaglie d’oro al valor militare concesse alla loro memoria.

In occasione del 60° Anniversario dell’Eccidio di Kindu Tv2000 ha dedicato un ampio servizio alla tragedia che colpì le famiglie degli aviatori e l’Italia intera.

In occasione del 40° viaggio apostolico internazionale, Papa Francesco, il 31 gennaio 2023, prima di partire per la Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, nell’arrivare all’aeroporto di Fiumicino, si è fermato davanti al monumento che ricorda i tredici aviatori di Kindu. Il Santo Padre ha sostato brevemente nei pressi del Monumento ai Caduti pregando per le vittime di quel sanguinoso eccidio e per tutti coloro che hanno perso la vita partecipando a missioni umanitarie e di pace.

Il volume “Kindu” è acquistabile nello store di Amazon dell’Aeronautica Militare

Vincenzo Grienti

Per saperne di più:

11 novembre 1961: l’eccidio dei tredici aviatori di Kindu. Papa Francesco rende omaggio al memoriale di Fiumicino