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A Palazzo Marina una sala dedicata a Paolo Thaon di Revel: l’ammiraglio della vittoria sul mare.

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L’inaugurazione della sala Paolo Thaon di Revèl a Palazzo Marina

Il 24 marzo del 1948 si spegneva a Roma Paolo Thaon di Revel, artefice della strategia navale della Regia Marina prima, durante e dopo la prima guerra mondiale. Una data che la Marina Militare ha ricordato con l’inaugurazione a Palazzo Marina a Roma di una sala dedicata proprio all’ammiraglio della vittoria sul mare.

“Moltiplicare e adattare le attività alle più svariate congiunture” aveva detto e scritto Thaon di Revel per sintetizzare la capacità della Marina di operare efficacemente sia nel campo militare che in quello sociale e umanitario. Una poliedricità che Thaon di Revel volle fortemente applicare ogni qualvolta si impiegavano  uomini e mezzi in azioni di difesa e di offesa che contribuirono a decretare il successo dell’Italia principalmente nel Mar Adriatico. Una storia, quella di Thaon di Revel, che dal 24 marzo 2018 può essere ripercorsa e toccata con mano attraverso gli oggetti appartenuti al “padre della Vittoria sul mare” ai visitatori della stanza numero 112 di Palazzo Marina a Roma.  La scrivania, la libreria, la poltrona allestiti in una sala aperta per la prima volta al pubblico sabato 24 e domenica 25 marzo 2018 grazie anche alla collaborazione dei volontari del Fondo ambiente italiano (Fai). Un itinerario tutto da scoprire a partire dai numerosi cimeli: libri, registri e parti dell’uniforme del Grande Ammiraglio come la sciabola dall’elsa cesellata, donata dall’Accademia Navale di Livorno, e la preziosa spada in argento e platino realizzata su disegno di Arduino Berlem, regalata dalla città di Trieste all’allora ministro della Marina, in occasione della consegna, nel 1924, dell’ancora e della catena di nave Audace.

Inaugurazione
Un momento della cerimonia. In primo piano il comandante Leonardo Merlini, Capo Ufficio Storico della Marina Militare

La sala dedicata al Duca del Mare è stata inaugurata alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Valter Girardelli scoprendo una targa commemorativa. Alla cerimonia hanno partecipato gli eredi del Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, il Capo Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione (Upicom), contrammiraglio Fabio Agostini e il capitano di fregata Leonardo Merlini, Capo Ufficio Storico della Marina Militare (Usmm). Proprio l’Usmm è stato costituito nel lontano 1913 grazie alla volontà di Thaon di Revel. Tra i presenti anche l’avvocato Roberto Imperiali, colui che ha consegnato alla forza armata i cimeli custoditi nella sala. “Sono convinto – ha detto – mio nonno sarà più contento che i suoi oggetti vengano esposti in questo palazzo piuttosto che a casa mia”. Per gli arredamenti della sala sono stati usati mobili effettivamente in uso a Thaon di Revel.

Girardelli
Il Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Valter Girardelli durante la cerimonia

“Questa sala non rimarrà chiusa ma verrà usata per le riunioni e sarà visitabile dal pubblico”, ha sottolineato l’ammiraglio Valter Girardelli ed ha aggiunto: “In una delle sue audizioni Paolo Thaon di Revél ha definito la storia come un’arma, che significa collegare il passato con il futuro. I rapidi cambiamenti globali, come il disgelo che aprirà il passaggio a Nord Ovest, la nuova via della seta messa in atto dalla Cina e il fatto che, nei prossimi 20 anni, quattro quinti della catena alimentare saranno originati dal mare, richiedono un potere marittimo basato sulla lettura che ci ha lasciato Thaon di Revél: il possesso e la presenza sul mare che ne assicuri l’uso legittimo”.

Paolo Thaon di Revel è una figura da ricordare per innumerevoli intuizioni che poi si rivelarono strategiche nel corso del primo conflitto mondiale. Solo per fare un esempio la difesa del patrimonio culturale di Venezia, l’implementazione e lo sviluppo dell’arma subacquea, lo sbarramento del canale d’Otranto, i primi MAS e le unità impiegate per il sabotaggio, ma anche attività a sostegno delle famiglie dei marinai e al miglioramento della vita a bordo delle navi grigie.

Una particolare impresa fu preservare la città di Venezia e il suo immenso patrimonio culturale a cielo aperto. Un’impresa che emerge da una monografia scritta da un cronista del tempo, Umberto Fracchia. Nel 1917, un anno prima della conclusione della Grande Guerra, l’Ufficio Speciale del Ministero della Marina pubblicò una serie di monografie dal titolo “La Marina Italiana nella Guerra Europea”.

a cura di Vincenzo Grienti