Giorni di Storia

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8 dicembre 1943. La battaglia di Monte Lungo

8 dicembre 1943: Monte Lungo, ore 05.35. Nel giorno della Festa dell’Immacolata Concezione scatta un intenso fuoco di preparazione di artiglieria.  Siamo nel casertano, sulla Linea Gustav. Sull’intera area è scesa una coltre di nebbia che rende difficoltosa l’attività di osservazione e direzione del tiro. Sono i giorni drammatici e convulsi del dopo 8 settembre che seguirono lo sbarco degli Alleati anglo-americani in Sicilia del 10 luglio, la caduta del fascismo il 25 luglio e la firma dell’armistizio nella notte fra il 2 ed il 3 settembre 1943 a Cassibile, sempre in Sicilia. I tedeschi sono in ritirata dal sud della penisola italiana, i reparti italiani erano allo sbando su tutti i fronti. Era l’ora delle scelte: con gli Alleati oppure con la Repubblica Sociale Italiana.  Da Roma a Cefalonia e Corfù, dai Balcani alla Corsica, i militari italiani che decisero di reagire e stare al fianco degli Alleati scrissero pagine memorabili che sono rimasti nella storia, ma spesso poco conosciuti. Nei territori dell’Italia già libera i soldati italiani dovettero anche vincere le diffidenze di americani, canadesi e britannici. Si adoperarono per recuperare mezzi e munizioni dopo il saccheggio tedesco e nei tre mesi successivi all’armistizio diventarono una forza, seppur esigua, di militari pronti alla battaglia accanto agli Alleati.

La prima di queste nuove unità fu il 1° Raggruppamento Motorizzato, al comando del Generale Vincenzo Dapino, composto con il concorso di delle Divisioni “Legnano” e “Mantova”, costituito il 27 settembre.  Ma è proprio a Monte Lungo che vengono scritte pagine di storia memorabili: il 67° Reggimento Fanteria, i bersaglieri del 51° Battaglione, gli Artiglieri del 11° Reggimento furono testimoni di operazioni che segnarono concretamente la rinascita dell’Esercito Italiano. Alle ore 06.20 di quell’8 dicembre i fanti del I Battaglione del 67° Reggimento cominciarono ad avanzare verso quota 253, mentre la 2ª Compagnia del 51° Battaglione Bersaglieri avanza sulla sinistra a cavallo della ferrovia. L’avanzata della fanteria avvenne sotto il fuoco nemico, ma grazie anche alla copertura offerta dalla nebbia le tre compagnie del I / 67° riuscirono a superare l’obiettivo intermedio posto a quota 253 e ad assumere la formazione d’attacco. Contemporaneamente la Compagnia Bersaglieri venne investita da un’offensiva nemica proveniente dalle posizioni sul Monte Maggiore non conquistate dagli americani. Ed è qui che gli italiani subirono perdite ingentissime. Ma non è finita. La reazione tedesca su Monte Lungo raggiunse l’apice della violenza proprio mentre i fanti italiani conquistavano le prime postazioni di quota 343 e quando l’obiettivo sembrava raggiunto e la 1ª Compagnia del I/ 67° stava per affrancarsi sul terreno faticosamente conquistato, i tedeschi costrinsero gli italiani a ripiegare. Sotto un intenso fuoco nemico, ma protetti dal tiro delle artiglierie alleate, i resti del LI Battaglione bersaglieri arretrarono fino alle posizioni di partenza, mentre due compagnie del II / 67° rilevavano i propri commilitoni sulle posizioni occupate a quota 253.

Nonostante le perdite e il sacrificio Monte Lungo fu poi conquistato dai reparti italiani il 16 dicembre 1943.

Libri, documenti e film

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha fatto visita al Museo del Sacrario Militare in occasione della cerimonia del 75°anniversario della battaglia di Monte Lungo.

Sono tanti i libri e le monografie scritte sulla Battaglia di Monte Lungo. Tra questi il più recente e dettagliato, pubblicato nel 2022 è quello del saggista e storico militare Pier Luigi Villari dal titolo “Oltre le Rocce” (IBN Editore). Grazie ad un’accurata ricerca d’archivio, l’autore ricostruisce le vicende dell’epoca in modo accurato e completo intervistando anche i sopravvissuti e riportando le testimonianze dei caduti. E’ il caso dell’allora caporal maggiore AUC dei Bersaglieri Corrado Fiorini, del caporal maggiore AUC del 67° Fanteria Riccardo Garavelli e l’allora sottotenente d’artiglieria Giovanni Moro. E’ un racconto avvincente di nove giorni di battaglia, ora per ora, minuto per minuto, ricordando le emozioni, le paure e i sacrifici che dovettero affrontare quei ragazzi per poi essere ingiustamente dimenticati. Essi da Monte Lungo in poi costruirono “oltre le rocce” un futuro di Libertà e di Pace e fecero silenziosamente l’Italia.

Un libro al quale si aggiunge il volume “Sotto Assedio”, sempre di Villari per la stessa IBN Editore.

 

 

Oggi, nel Sacrario militare di Mignano Montelungo, si fa memoria delle spoglie di 974 soldati italiani, di cui 784 caduti durante la Seconda guerra mondiale nelle battaglie di Montelungo e Cassino mentre i rimanenti provengono dal vecchio cimitero di guerra di Mignano.

La Linea Gustav

La Battaglia di Monte Lungo avvenne nello scenario della Linea Gustav, una linea fortificata difensiva approntata in Italia su disposizione di Hitler del 4 ottobre 1943 dall’organizzazione Todt durante la campagna d’Italia nella seconda guerra mondiale. Il nome deriva dalla compitazione della lettera “G” nell’alfabeto tedesco.

Divideva in due la penisola italiana: a nord il territorio in mano alla Repubblica Sociale Italiana e alle truppe tedesche, a sud gli Alleati; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona, comune costiero a sud di Pescara, passando per Cassino, nel frusinate, le Mainarde, gli altipiani maggiori d’Abruzzo e la Maiella. La sua funzione, che sfruttava il tratto più stretto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne appenniniche, era quello di ritardare l’avanzata degli Alleati e di tenerli impegnati affinché non potessero rinforzare la pressione sui fronti orientale e settentrionale.

Venne sfondata il 18 maggio 1944, a fronte dell’avanzata alleata e i tedeschi si dovettero attestare sulla linea Hitler, posta poco più a nord.

 

Una mappa della Linea Gustav

La ricostruzione in 3D della Battaglia di Monte Lungo (fonte: Ministero della Difesa)

Per saperne di più vai nel sito dell’Esercito Italiano