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22 novembre 1963: JFK ucciso a Dallas

Il Presidente Usa John Fitzgerald Kennedy si trova a Dallas. Ha 46 anni e viaggia su una Limousine scoperta. E’ il 22 novembre 1963 ed è accompagnato dalla moglie Jacqueline e dal governatore del Texas, John Connally quando dal quinto piano di un edificio e da una piccola collina sulla destra del corteo presidenziale partono alcuni spari. Il Presidente Kennedy è gravemente ferito e viene immediatamente condotto al Parkland Memorial Hospital. Purtroppo non ci sarà niente da fare. Morirà 30 minuti dopo l’arrivo al nosocomio texano. Dell’attentato viene accusato Lee Harvey Oswald, un passato nei marines. 99 minuti dopo la morte di Kennedy il vice presidente Lyndon B. Johnson, sull’aereo che lo conduce a Washington, presta giuramento come 36° Presidente Usa.

Kennedy è stato un presidente che è rimasto in carica poco meno di tre anni, ma lascia una grande eredità politica. E’ sua l’idea di impegnarsi e di attivare tutte le forze del mondo occidentale affinché si possa arrivare ad un accordo pacifico con l’Est del mondo. E’ il periodo della “guerra fredda” e il mondo è suddiviso in due blocchi contrapposti. Da una parte i Paesi occidentali che aderiscono alla NATO e dall’altra il Patto di Varsavia con l’Urss e i Paesi satelliti all’Unione Sovietica.

Resta celebre il discorso di JFK pronunciato in visita ufficiale a Berlino Est, a 22 mesi dalla costruzione del muro: «Duemila anni fa l’orgoglio più grande era poter dire ‘civis Romanus sum’. Oggi, nel mondo libero, l’orgoglio più grande è dire ‘Ich bin ein Berliner.’ Tutti gli uomini liberi, dovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino, e quindi, come uomo libero, sono orgoglioso delle parole ‘Ich bin ein Berliner!’»

Kennedy durante la sua presidenza si trova a gestire una situazione che potrebbe portare alla terza guerra mondiale. E’ il 22 ottobre 1962. Sono le ore 19: Kennedy comunica alla nazione che aerei spia americani hanno fotografato a Cuba missili sovietici in fase di installazione. Kennedy decreta immediatamente il blocco navale intorno all’isola caraibica: qualsiasi nave che tenti di forzarlo verrà fermata anche con il ricorso armi. Il blocco diventa effettivo a partire dalle 10 del 24 ottobre. Il mondo intero trema temendo l’inizio di una guerra mondiale. Saranno 13 giorni difficili.

Su questo particolare momento storico viene anche girato un film per la regia di Roger Donaldson con Kevin Costner, Bruce Greenwood, Steven Culp, Dylan Baker ed Henry Strozier che ne ricostruisce i momenti.

Kennedy si batté anche per il riconoscimento dell’eguaglianza razziale negli Usa. Inoltre la fondazione del corpo di pace internazionale e il trattato con i Paesi latino-americani, la così detta “Alleanza per il progresso” sono grosse conquiste in politica estera, che compensano largamente, all’interno, il fallimento di alcune sue riforme.

Sulla morte di Kennedy anche il regista Oliver Stone girerà un film, sempre con Kevin Costner, dal titolo “Jfk – Un Caso Ancora Aperto”. E’ un film che parte dalle tesi avanzate dalla commissione d’inchiesta presieduta dal giudice Earl Warren. Non condividendo tale supposizione per numerose discrepanze riguardo alla tesi dell’assassino solitario, l’energico Jim Garrison, procuratore distrettuale di New Orleans, assistito da Susie Cox, aiuto procuratore e da Lou Ivon, investigatore capo, inizia le indagini

Tre libri per ricordare Kennedy

covershenonNumerosi sono i libri scritti e pubblicati da giornalisti e scrittori italiani e stranieri sulla vita di Kennedy. Tra questi il volume di Philip Shenon, “Anatomia di un assassinio. Storia segreta dell’omicidio Kennedy” (Mondadori) in cui l’autore esamina il rapporto della Commissione incaricata di indagare sull’omicidio di Kennedy e i dossier che via via sono stati desecretati, e raccogliendo le testimonianze di numerosi protagonisti dei fatti, Shenon ha scoperto quella che rischia di essere soltanto la punta di un iceberg: l’esistenza di documenti che vennero volutamente nascosti alla Commissione e il cui insabbiamento pone nuovi e drammatici interrogativi.

 

kennedy“Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese” (Garzanti Libri) è un volume che raccoglie i più importanti discorsi pronunciati nel corso della presidenza di JFK, a cominciare da quello celebre d’insediamento che dà il titolo al libro. Le sue parole rappresentano un inno alla costruzione di una società più solidale e sono state fonte di ispirazione per più generazioni di cittadini grazie alla loro profonda carica emotiva e alla loro forza visionaria. Straordinario oratore, John Fitzgerald Kennedy è ancora oggi il punto di riferimento ideale per tutti coloro che credono ancora che un mondo diverso e più giusto sia possibile e necessario.

 

coverbisiach“Il presidente. John Fitzgerald Kennedy. La lunga storia di una breve vita” (Newton Compton) è il titolo di un libro scritto dal giornalista e storico Gianni Bisiach a cinquant’anni dalla morte di Kennedy. Bisiach racconta i dettagli e i retroscena di quell’omicidio illustre, che ha segnato la fine di un’epoca, sono ancora avvolti da un alone di mistero. John Fitzgerald Kennedy è stato il primo presidente cattolico degli Stati Uniti. Da giovane senatore, insieme con il fratello Bob, aveva condotto una coraggiosa inchiesta al Senato di Washington contro i più temibili gangster dell’epoca. Nominato presidente, JFK guida l’America verso il riconoscimento dei diritti civili, l’abolizione delle discriminazioni razziali, la politica di aiuto ai Paesi del terzo mondo. Nel 1963, durante una visita nella città di Dallas, John Fitzgerald Kennedy viene ucciso a colpi di fucile. Nel 1968 anche Martin Luther King e Robert Kennedy vengono assassinati. Per far luce nel groviglio di quei delitti sono state condotte numerose inchieste ufficiali e non. Poi gli archivi sono stati aperti e molte impietose verità sono venute a galla…