La Sardegna ha un nuovo eroe: l’appuntato delle Fiamme Gialle Pierino Putzolu
Lo scorso 4 giugno, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato i decreti con i quali è stata conferita la Medaglia d’Oro al Merito Civile “Alla Memoria” di nove eroiche Fiamme Gialle cadute durante la guerra di liberazione. Fra di loro l’Appuntato Pierino Putzolu, originario di Arbus. Avendo firmato personalmente anche la sua proposta, nella mia vecchia funzione di Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza, provo oggi una grandissima gioia nel condividere con i nostri lettori la storia di questo nuovo Eroe di Sardegna. Ebbene, Pierino Putzolu nacque ad Arbus (Cagliari) il 18 novembre 1904, figlio di Giovanni Putzolu e di Rosa Tuveri. Dopo aver compiuti gli studi elementari, conseguendo il diploma della classe 3^, il giovane coadiuvò il genitore nel mestiere di contadino. Il Putzolu si arruolò volontariamente nella Regia Guardia di Finanza il 15 febbraio 1924, ammesso alla frequentazione del corso d’istruzione presso il Battaglione Allievi di Roma. Promosso al grado di guardia fu destinato alla Legione di Napoli, assegnato alla Brigata di Pisciotta, in provincia di Salerno. Negli anni seguenti prestò servizio presso le Brigate di Eboli, di Leone (Napoli), di Napoli Mergellina, Manifatture Napoli e di Torre Annunziata.
Nel marzo del 1932, il Putzolu fu trasferito alla Legione di Udine, destinato alla Brigata di frontiera di Laise, nei pressi di Idria. Il 1° giugno del 1935 fu, invece, destinato alla Brigata di Gorizia. Il 26 settembre del 1939 si unì in matrimonio con la signorina Maria Muscolot, dalla quale ebbe il figlio Giovanni, nato il 23 giugno 1940 e la figlia Rosanna, nata il 7 agosto 1941. Il 13 settembre del 1940 era stato promosso al grado di Appuntato. A Gorizia rimase sino al 1° marzo del 1944, data in cui fu destinato al Comando della Polizia Economica di Udine, mentre il successivo 1° dicembre raggiungerà la sede di Cervignano, riconfermato nel servizio di Polizia Economica. Ebbene, alla data dell’8 settembre 1943, l’Appuntato Putzolu, unitamente ai Finanzieri Sabato Feoli e Remo Marchet, aveva deciso di passare alla Resistenza, entrando così a far parte del Battaglione “Villa Aussa”, inquadrato nella Brigata partigiana “Berghinz” della Divisione “Osoppo-Friuli”. Nei ranghi di tale organizzazione il Putzolu si sarebbe prodigato con tutte le proprie forze, sia nel fornire notizie utili circa i movimenti dei tedeschi sul territorio, sia nel lenire le sofferenze della popolazione locale, continuamente vessata dall’occupante. Ne è un esempio quanto accadde il 28 aprile 1945, allorquando sia lui che gli altri due Finanzieri coraggiosamente salvano un battello carico di grano, che i tedeschi tentavano di affondare. Poi, unitamente ad altri Finanzieri e partigiani della zona, l’Appuntato di Arbus disarmò le SS di Cervignano, bloccando una forte colonna tedesca, proveniente da Aquileia.

La coraggiosa azione partigiana assicurata dall’Appuntato Putzolu ebbe fine il 29 aprile seguente, a seguito della c.d. “strage di Cervignano” ed a pochi giorni dall’immatura scomparsa della figlioletta Rosanna, venuta a mancare appena il 2 dello stesso aprile. Si premette che nelle giornate tra il 27 e il 28 aprile 1945 anche nella bassa friulana erano in corso le fasi dell’insurrezione generale. Nella zona del Cervignanese la Brigata SAP “Fratelli Fontanot”, la Brigata GAP “Bruno Montina” e la Brigata osovana “Giusto Muratti” stavano prendendo il controllo delle principali vie di comunicazione, dei depositi e dei principali presidi tedeschi dislocati nella zona, procedendo al loro disarmo. In quelle stesse ore, una colonna tedesca si trovava in ritirata, attraversando la strada che da Grado porta a Cervignano, toccando così le località di Belvedere, Aquileia e Terzo, ove requisì tutti i mezzi di trasporto reperibili. In località S. Martino di Terzo i tedeschi furono affrontati, il 28 aprile, da un gruppo di partigiani (fra i quali per l’appunto il Putzolu e i suoi due colleghi) intenzionati a mettere fine alle requisizioni, scatenando così la loro dura reazione.
Dopo aver compiuto un rastrellamento e ucciso 13 persone in detta località, la colonna si spostò a Cervignano e occupò completamente il centro abitato. Nella notte, soldati tedeschi ubriachi, appartenenti alla 24^ Gebirs-Division delle Waffen SS 7 Kp, imperversarono nella cittadina, e il mattino seguente, il 29 aprile, operarono un rastrellamento che portò al fermo di oltre 150 persone, tra i quali alcuni Carabinieri fatti sgomberare dalla propria caserma. La stessa sorte fu riservata all’Appuntato Putzolu e ai Finanzieri Feoli e Marchet.

Le tre Fiamme Gialle e gli altri rastrellati furono, quindi, assembrati in Piazza Unità. Dalla chiesa, in cui si stava svolgendo la funzione religiosa, vennero fatte uscire altre decine di persone, compreso il parroco, il sacrestano e diversi chierici. A nulla valsero le intermediazioni del Sacerdote, Don Cian, il quale riuscì solo ad ottenere il mancato incendio di Cervignano. Vennero individuati 21 ostaggi, suddivisi poi in due gruppi. Dodici di loro furono condotti verso la vecchia Fornace Sarcinelli e, lungo il tragitto, a ridosso del fiume Aussa, picchiati e seviziati dai militi ubriachi. Arrivati alla fornace essi furono fucilati e i corpi gettati nel fiume. Fra questi anche quelli del povero Putzolu e dei suoi due commilitoni.

L’altro gruppo fu, invece, condotto in località Tre Ponti dove ebbe luogo la seconda fucilazione. I corpi abbandonati, dopo aver subito scempio da parte dei soldati, furono successivamente ricomposti con l’aiuto di alcune donne del luogo. Ebbene, il coraggio di Pierino Putzolu è stato, quindi, premiato con una prestigiosa Medaglia d’Oro al Merito Civile, alla cui motivazione lascio la parola fine, nella speranza che ora anche la Sardegna faccia il suo dovere, onorando così la memoria di questo suo figlio caduto per la Patria : <<In seguito all’occupazione tedesca del Nord Italia, aderiva al Movimento resistenziale e, pur consapevole dei rischi, collaborava attivamente alle attività della Resistenza. Al fine di contrastarne le requisizioni, affrontava le truppe tedesche e, una volta catturato, insieme ad altri commilitoni fu picchiato, seviziato e fucilato presso la vecchia Fornace Sarcinelli. Mirabile esempio di dedizione al dovere e ai valori della libertà e di indiscussa speranza nel ritorno alla democrazia, spinti fino all’estremo sacrificio. 29 Aprile 1945 – Cervignano del Friuli (UD)>>.
Col. (a) GdF Gerardo Severino
Storico Militare