L’ANRP tra passato e futuro. Obiettivo: custodire la memoria, trasmettere la storia
Custodire la memoria e trasmettere la storia degli Internati Militari Italiani soprattutto alle nuove generazioni. Un impegno che emerge dal 30° Congresso dell’ANRP, l’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro Familiari, svoltosi il 23 e 24 maggio 2025 nella sede di via Labicana 15 e aperto da Enzo Orlanducci, Presidente Emerito dell’ANRP: “Oggi, grazie al patrimonio ereditato, anche noi familiari abbiamo la possibilità di partecipare con operosità, ma soprattutto con l’esempio, ad azioni socialmente determinanti e stimolanti e, quali testimoni di Pace, far sentire ancora oggi e più che mai nella vita politica il Messaggio dei Reduci, al di là della retorica, dei luoghi comuni, del dogmatismo, di false distinzioni da cui dovremmo rifuggire. Altrimenti sarebbe un controsenso, un anacronismo, mantenere in vita un’Associazione come la nostra, pur se erede di quelle donne e uomini che pagarono personalmente le conseguenze di una folle guerra. L’Associazione – ha proseguito Orlanducci – si è prefissata, e credo ci sia riuscita e continuerà in futuro, nell’agire in senso unitario di memoria, con una continua azione di studio, ricerca e documentazione, in particolare sul mondo concentrazionario, per poter disporre di ricordi e memorie globali, non frantumate e rese sterili da eccessive personalizzazioni. Questo è lo spazio in cui si è mossa e credo si dovrà muovere nel futuro l’ANRP”.
Ed è stato proprio Orlanducci a invitare a fare un minuto di silenzio per i soci che non ci sono più aprendo una mattinata che non è stata solo un momento di adempimenti statutari e rinnovo delle cariche associative, ma, come ha sottolineato il Presidente ANRP Nicola Mattoscio, anche una mattinata per condividere insieme idee, proposte, suggerimenti nello spirito di sintonia e franca amicizia che contraddistingue da sempre l’attività associativa: “Un’attività, quella dell’ANRP, che punta sempre di più a far conoscere uno spaccato di storia anche attraverso il LeBI (Lessico Biografico) e le mostre fotografiche come quella dedicata alla tragedia del Vajont oppure a Giovannino Guareschi, “uno tra i più grandi testimoni degli IMI – ha sottolineato Mattoscio – . Basti pensare a La favola di Natale oppure a Diario Clandestino (1943 – 1945) per non dimenticare”. Ed è proprio il mondo della diaristica e della memorialistica che spesso avvicina i giovani all’ANRP, desiderosi di conoscere la storia e i contesti di padri, nonni, zii e parenti.

“Un racconto di cui rimangono affascinati gli studenti che vengono qui” ha spiegato Rosina Zucco, direttrice del Museo Vite di IMI, visitato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’inaugurazione della Biblioteca intitolata a Vittorio Emanuele Giuntella ed Enrico Zampetti, e dai Vice Presidente della Camera dei Deputati Sergio Costa e Giorgio Mulé. Quest’ultimo tra i promotori della Legge che ha istituito la Giornata Nazionale degli IMI che dal 2025 si celebrerà ogni 20 settembre.
Per il Vice Presidente Luciano Zani “l’ANRP non ha mai smesso di alimentare, allargare e portare alla luce la memoria dell’internamento. Basti pensare all’iniziativa ri-Tratti di storia, con la riproposizione di diari e temi di ricerca che hanno ampliato in modo esponenziale l’orizzonte memoriale: l’ultimo, il diario di Alfonso Cairoli che abbiamo voluto giustamente pubblicare noi. Inoltre, il Museo contiene in sé la funzione essenziale, dinamica e inevitabile di trasmettere la memoria attraverso l’apertura delle sue sale e del suo Cortile al pubblico più vasto, anche con percorsi accessibili ai disabili.

Bisognerebbe inserire qui il grafico con la curva crescente delle scuole, degli studenti, dei giovani che hanno affollato le sale del Museo. E mostrare gli assembramenti davanti al corner point dove il LeBI e l’Albo dei Caduti collegano i fili del ricordo di un nipote con la memoria dei familiari e li fanno sentire parte di una storia, piccola o grande che sia. “È come se il nostro grande Presidente onorario, Michele Montagano, prima di lasciarci abbia lasciato cadere un ultimo bigliettino dalla fessura del suo ultimo vagone, raccomandandosi di trasmettere ai giovani la storia dell’internamento, perché implica un messaggio di dignità e di rifiuto della guerra che riguarda il presente e il futuro – ha ribadito Zani -. È come se Vittorio Emanuele Giuntella ed Enrico Zampetti ci avessero sussurrato, con le frasi che abbiamo scritto sul muro della nuova Biblioteca, che per trasmettere non bastano i loro diari, ma ci vuole un luogo dove leggerli e rifletterci sopra”. Ed è proprio la nuova Biblioteca ad essere il vero e proprio “Centro-Trasmissioni”, in cui memoria e storia si riflettono e si saldano.

Un luogo “meta di anni di ricerca e di studio culminati in pubblicazioni, conferenze, mostre promosse in tutta Italia” ha aggiunto la storica e dirigente dell’ANRP Anna Maria Isastia, instancabile nel far emergere un aspetto del tutto inedito e originale legato alle due guerre mondiali: quello delle donne anch’esse coinvolte nei conflitti ed impegnate a gestire le famiglie quando gli uomini erano al fronte. “Questo viaggio nella memoria lascia un segno profondo – ha detto il Generale Potito Genova del direttivo dell’ANRP -. La combinazione di spazio e tempo offre una prospettiva unica: da un lato, i luoghi fisici che conservano il ricordo di un passato doloroso; dall’altro la consapevolezza che la memoria è un patrimonio da custodire e trasmettere”.

Non sono mancate, poi, le sollecitazioni da parte dei delegati, diversi dei quali collegati online da tutta la penisola. Tante le sollecitazioni da parte dei partecipanti al Congresso dalle quali sono emersi spunti, suggerimenti, proposte e azioni future sul versante “dell’universalità dei diritti umani e dell’attenzione alla dignità della persona” in un contesto che Leone XIV, riprendendo le parole di Papa Francesco, ha definito di “terza guerra mondiale a pezzi”; la sensibilità alla digitalizzazione degli archivi e alle azioni di comunicazione sul web e sui social network volte a coinvolgere sempre più i giovani attraverso nuovi linguaggi; la valorizzazione di percorsi di formazione attraverso podcast narrativi, graphic novel e laboratori scolastici che si aggiungono alla pubblicazione della Rivista Liberi, ai libri editi dall’ANRP e alle azioni su Instagram e Facebook che periodicamente vengono compiute dallo staff dell’ANRP.

Un triennio, quello che vedrà il Presidente Nicola Mattoscio, rieletto all’unanimità insieme ai nuovi organi associativi, nell’impegno a promuovere la prima Giornata degli IMI, a concludere tutte le iniziative legate all’80° anniversario dalla Guerra di Liberazione, a dedicare riflessioni sulle date significative della Repubblica Italiana: nel 2026 si ricorderà l’80° anniversario in cui le donne poterono partecipare alle elezioni amministrative del 1946 e il 2 giugno dello stesso anno votarono per il referendum istituzionale e per l’elezione dell’Assemblea costituente; nel 2027 si celebrerà l’80° dalla promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana e nel 2028 l’80° anniversario dalla nascita dell’ANRP, sancita a Roma nel gennaio 1948, nell’ambito del 3° Congresso Nazionale dei reduci dalla prigionia.
Vincenzo Grienti
Per approfondire:
Il 20 settembre 2025. La prima Giornata nazionale degli IMI
Il ricordo dell’indimenticabile Michele Montagano
Germania e Italia per non dimenticare la storia degli IMI