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8 maggio 2025. L’elezione di Leone XIV

8 maggio 2025. Piazza San Pietro e Via della Conciliazione sono gremite di gente di tutte le nazionalità. Oltre 4mila operatori dei media presenti da tutto il mondo. Occhi puntati sul comignolo della Cappella Sistina. Dentro i 133 Cardinali “chiusi” in cum clave dal 7 maggio hanno tenuto con il fiato sospeso i cattolici di tutto il globo che dal 21 aprile sono senza guida pastorale della Chiesa universale dopo la morte di Papa Francesco. Poi alle 18.07 la fumata bianca. Il Papa è stato eletto. Le campane suonano a festa a Roma come a Gerusalemme e Santiago de Compostela. L’elezione del nuovo successore di Pietro avviene nel giorno della Supplica alla Madonna di Pompei e nella memoria liturgica di San Michele Arcangelo. Infine il momento più atteso: quello del cardinale protodiacono, Dominique Mamberti, che annuncia la formula latina: Habemus Papam.

Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Robertum Franciscum
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Prevost
qui sibi nomen imposuit LEONEM XIV

Dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, il Cardinale Robert Francis Prevost, già prefetto del Dicastero per i Vescovi, è il 267° Pontefice di Santa Romana Chiesa. Si chiamerà Leone XIV richiamando Papa Pecci, ossia Leone XIII, colui che nel 1891 promulgò l’enciclica Rerum Novarum, la pietra miliare della Dottrina Sociale della Chiesa.

“La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi!”. Queste le prime parole di Leone XIV seguite dalle preghiere, dagli applausi, dalla commozione dei fedeli. “Viva il Papa, viva Leone XIV” si leva dalla folla colorata, ricca di striscioni e bandiere, molte quelle a stelle strisce.

Papa Leone XIV è un religioso e padre agostiniano. E’ di Chicago dalle origini francesi, italiane, spagnole che si presenta a tutti con le insegne papali e parla in italiano, spagnolo e latino, leggendo un testo scritto di suo pugno. Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, nell’Illinois.

Robert Francis Prevost ha manifestato la sua vocazione religiosa fin da giovane. Nel 1977 ha iniziato il noviziato nell’Ordine di Sant’Agostino, nella Provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio a Saint Louis. Ha emesso la professione solenne il 29 agosto 1981 ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982. La sua formazione accademica si è sviluppata tra la Catholic Theological Union di Chicago e la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) a Roma, dove ha conseguito il dottorato in diritto canonico nel 1987.

Dopo gli studi, Prevost ha vissuto una lunga missione in Perù (1985-1998), tra Chulucanas e Trujillo. Qui ha assunto incarichi di responsabilità come priore localedirettore della formazione e vicario giudiziale. Durante questi anni, si è dedicato alla formazione dei giovani sacerdoti e alla promozione di progetti sociali, contribuendo allo sviluppo umano e spirituale delle comunità locali. La sua capacità di dialogo e la profonda sensibilità pastorale ne hanno fatto un punto di riferimento per la Chiesa peruviana.

Nel 1998, Prevost è rientrato negli Stati Uniti, dove è stato eletto priore provinciale della Provincia Agostiniana del Buon Consiglio. Nel 2001 è diventato priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino, carica che ha mantenuto fino al 2013. La sua leadership, caratterizzata da uno stile collegiale e aperto al dialogo, ha rafforzato l’unità dell’Ordine a livello mondiale, visitando numerosi Paesi e promuovendo la comunione tra le diverse realtà agostiniane.

Il ritorno in Perù e l’episcopato
Il 3 novembre 2014Papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico di Chiclayo, in Perù, elevandolo alla dignità episcopale. È diventato vescovo diocesano nel 2015, guidando quella Chiesa locale con spirito missionario e attenzione alla formazione del clero. Il suo impegno si è rivolto anche alla promozione della giustizia sociale e alla difesa dei diritti dei più deboli, consolidando un legame profondo con la comunità peruviana.

Nel 2023, Papa Francesco lo ha chiamato a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi, affidandogli la responsabilità di coordinare l’episcopato mondiale. Contestualmente, è stato nominato presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Nel concistoro del 30 settembre 2023, è stato creato cardinale di Santa Monica.

Il motto episcopale: “In Illo Uno Unum”
Il motto episcopale di Papa Leone XIV“In Illo Uno Unum”, esprime con forza la sua visione di unità nella diversità. La frase, che significa “In Colui che è Uno, siamo uno”, rappresenta un richiamo profondo alla comunione e alla fraternità all’interno della Chiesa universale. Le parole si rifanno a un sermone di sant’Agostino, l’Esposizione sul Salmo 127, nel quale il Santo Dottore sottolinea l’importanza di essere uniti in Cristo, poiché in Lui tutti formiamo un solo corpo.

Il 18 maggio 2025 la messa di inizio anno pontificato. Presenti Reali, capi di Stato e di Governo, oltre alle delegazioni ecumeniche e delle altre religioni. Leone XIV, prima della Messa, ha salutato i fedeli attraversando in jeep i vari reparti di Piazza San Pietro. Scelti i cardinali per il rito dell’imposizione del Pallio e la consegna dell’Anello del Pescatore, provenienti da continenti diversi.

Vincenzo Grienti