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Le imprese eroiche di Eliso Porta narrate da De Robertis nel film Mizar. La corrispondenza tra il regista e l’asso della crittografia italiana

Una corrispondenza inedita tra il comandante Eliso Porta e il regista Francesco De Robertis per riscoprire aspetti originali e poco noti che ruotarono attorno all’anteprima nazionale della proiezione di Mizar nel gennaio del 1954. Grazie a Umberta Porta, figlia dell’ufficiale della Marina italiana, possiamo rileggere la lettera che De Robertis inviò al comandante Porta, per invitarlo nella capitale alla presentazione.

HMS_Mohawk_(F31)
l’Hms Mohawk nel 1938 in una fotografia della Royal Navy

“Giovedì prossimo sarà proiettato in prima visione il film Mizar da me realizzato. Vi figurano due episodi veri della passata guerra: il primo è quello ideato da te e da te condotto a termine: il recupero dei cifrari dal cacciatorpediniere inglese Mohawk affondato – scrive De Robertis –. Il secondo riguarda l’impresa di Alessandria di cui furono protagonisti Riccardi, come “preparatore” e Ferraro come “esecutore”. Il primo e il secondo episodio sono legati – per le esigenze spettacolari – da una figura di una donna sommozzatrice (immaginata fino a un certo punto perché in effetti noi avemmo una sommozzatrice durante la guerra)”.

Nella lettera, De Robertis spiega la genesi della pellicola cinematografica e l’uscita, avvenuta a Torino “con una eccezionale accoglienza di pubblico e di stampa”. A Roma, prosegue il regista nella lettera datata 25 gennaio 1954 “si vorrebbe dare un carattere particolare alla prima. La Film-Costellazioni, d’accordo con la Marina vorrebbe avere presenti i veri protagonisti delle imprese”.

Il film racconta del comandante Luigi Ferri, appartenente ai sommozzatori della Regia Marina, a cui sono affidati durante il secondo conflitto mondiale importanti e pericolosi incarichi, tra i quali il recupero di un prezioso cifrario segreto della Marina britannica, rimasto a bordo di un cacciatorpediniere inglese, affondato dall’aviazione italiana. Superando gravi difficoltà ed esponendosi a gravi pericoli, Ferri riesce a compiere felicemente l’impresa. Gli è di valido aiuto Mizar, una giovane e coraggiosa sommozzatrice che, agli ordini del servizio segreto della Marina, continuerà a dare la sua collaborazione al comandante Ferri, quando questi, incaricato di una nuova missione, passerà in Turchia. In un porto neutrale dell’Asia Minore, Ferri, mediante speciali bombe che egli stesso applica alla chiglia delle navi, riesce ad affondare tre piroscafi carichi di materiale bellico destinato agli eserciti nemici. Il comando alleato fa di tutto per catturare il misterioso affondatore ma questi, grazie all’appoggio del console italiano, riesce a fuggire in aereo insieme alla fida Mizar, che alla fine della guerra sposerà. La figura di questa sommozzatrice è quella a cui fa riferimento De Robertis proprio nella lettera al comandante Porta. Alla “prima” nazionale Eliso Porta non sarà presente e ciò farà scrivere una nuova lettera a De Robertis il quale, nonostante il suo dispiacere per l’assenza di Porta, sottolinea come il film ha avuto un buon riscontro di pubblico. “L’ammiraglio Ruta – aggiunge De Robertis nella seconda lettera al comandante Porta – che è stato a vedere il film mi ha scritto una bella lettera ringraziandomi per l’opera svolta per la nostra Marina”.

Prima lettera di De Robertis
Il frontespizio della lettera che il regista De Robertis scrisse al Com.te Eliso Porta (per gentile concessione della figlia Umberta Porta)

Il rapporto epistolare tra De Robertis e il comandante Porta è solo una delle memorie che oggi, a distanza di più di quarant’anni, sono stati pubblicati nel libro La mia guerra tra i  codici e altri scritti a cura di Umberta Porta. Edito dall’Ufficio Storico della Marina Militare, il volume ripercorre momenti poco conosciuti di una guerra parallela a quella che si stava compiendo sul mare, nel cielo e in terra: la battaglia di codici e cifrari. Il libro, rinvigorito dalle scrupolose revisioni in nota dell’ammiraglio Giuliano Manzari e dall’introduzione dell’ammiraglio Ferdinando Sanfelice di Monteforte, riprende con scrupolo e attenzione al rispetto della fonte le note, le carte, la corrispondenza e le osservazioni di Eliso Porta in merito a diversi importanti episodi da lui vissuti durante la Seconda guerra mondiale.

 Tra questi la corrispondenza con il regista di Mizar, anche per via della poca conoscenza sull’argomento, resta quello relativo all’evoluzione della sezione decrittazioni del Reparto Informazioni dello Stato Maggiore della Marina tra il 1940 e il 1943. Un contributo che si aggiunge a quegli scritti dell’ammiraglio Luigi Donini, precursore e collega di Porta, pubblicati sulla Rivista Marittima negli anni Ottanta e Novanta. Il Libro prosegue il filone recentemente inaugurato dall’Ufficio Storico della Marina Militare (USMM), quello della “Storia raccontata con gli occhi del protagonista”. La crittografia, che rappresenta un argomento sconosciuto a molti e spesso avvolto nei rivoli della storia, viene raccontata nel libro in modo così affascinante e avventuroso da far riscoprire anche un genere cinematografico particolare che registi come Francesco De Robertis seppero tradurre in pellicole apprezzatissime. Su questo specifico argomento si sono scritti romanzi e costruiti film d’ogni genere. Tra questi appunto Mizar (Sabotaggio in mare).

 

Vincenzo Grienti