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L’azzardo d’ali di Luisa Gorlani. Un libro sulla scuola e per la scuola

La “questione antropologica” e educativa al centro del romanzo Azzardo d’ali (Armando Editore, 2024) di Luisa Gorlani. Un volo metaforico in un cielo di 392 pagine che percorre una rotta ben precisa, dalla prima all’ultima pagina. Racconta di una giovane Gabbiana che da un capo all’altro dell’Italia segue scie e correnti d’aria per insegnare il volo del Pensiero e della Parola. Luisa Gorlani, autrice, docente di Lettere, già premiata come “insegnante d’Italia”, psicologa e studiosa dei problemi adolescenziali, ancora una volta ci stupisce e coinvolge in un viaggio che sembra fantastico ma non lo è.  La Gabbiana plana, libra e ondeggia nel mondo dell’educazione, della scuola e della formazione che, per l’autrice “deve essere diretta agli insegnanti, ma anche alle famiglie. L’università dovrebbe preparare i docenti non solo dal punto di vista nozionistico, ma esperienziale mentre la Scuola potrebbe essere il luogo dove fornire maggiore formazione alle famiglie, alle prese con le difficoltà di educazione dei figli”.

La copertina del libro di Luisa Gorlani

Luisa Gorlani nella sua lunghissima carriera di insegnante che l’ha vista nelle scuole di mezza Italia, da Augusta a La Spezia, dalla Toscana al Lazio, ha attivato strategie didattiche innovative pur di coinvolgere e motivare i suoi allievi. Non è un caso che dal libro Azzardi d’Ali mette in evidenza la sua avveniristica visione di fondo della Scuola, intesa come “luogo di iniziazione alla vita, si scontra, però, con l’ottusità e l’arretratezza di certi Docenti e Dirigenti. Il libro, quindi, centrato sul problema fondamentale della Formazione dell’Uomo, come unica soluzione a tutti i problemi del mondo, è una preziosa occasione di arricchimento e di riflessione di fondo sulla vita”.

Luisa Gorlani ha toccato con mano le periferie esistenziali e umane che stanno dentro e in prossimità della scuola. Per questo ha approfondito i temi legati al recupero, al disagio e alla devianza minorile. Sceneggiatrice e regista di dieci testi teatrali ha trattato ampiamente i temi dell’educazione e della scuola che l’ha vista impegnata alla realizzazione di film per ragazzi come Odissea dell’Uomo d’Oggi. Per la Armando Editore ha inoltre scritto L’Uomo e il Re Blu; L’Umano in Scena: Mito, Storia, Attualità; Il giro del mondo in poesia. In Azzardo d’ali, la prefazione è firmata da Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, e un contributo critico di Franco Ferrarotti a conclusione. Non è solo un romando, ma attraverso la narrazione romanzata aiuta il lettore a orientarsi nel viaggio che parte dalle tradizioni, dalle radici e dalle origini. Tutti riferimenti importante per la persona umana chiamata a interrogarsi e rispondere alle domande fondamentali dell’esistenza. Luisa Gorlani conduce il lettore e lo fa immergere nel mondo del mito, così come ha fatto con i suoi alunni, a partire dalle storie di Ulisse, del Ciclope Polifemo e della Maga Circe.

Non è la prima volta che nella letteratura la chiave per “leggere” la vita è quella della metafora del volo. Ne sono un esempio Richard Bach con Il Gabbiano Jonathan Livingstone, Un dono d’ali e Biplano, ma ancora prima Antoine de Saint-Exupery, non solo con Il Piccolo Principe, ma soprattutto con Volo di Notte e Vento, sabbia e stelle. Tutti orientati, così come Luisa a esortare verso quel Duc in Altum di San Giovanni Paolo II.

Luisa Gorlani durante la presentazione del suo libro Azzardo d’Ali al Circolo “Caio Duilio” della Marina Militare di Roma

“Guardare in fondo, guardare in alto, guardare lontano” è l’invito che Luisa Gorlani fa a insegnanti e genitori, ma soprattutto ai ragazzi “per migliorare l’autostima, il senso della dignità e la creatività”. Ecco perché nei suoi libri non solo sembra tracciare una rotta geografica, frutto del suo girovagare su e giù per l’Italia, ma soprattutto coinvolge il lettore nelle sue partenze e nei suoi approdi, nei suoi voli che richiamano “ad andare oltre” come ama dire durante tutti i suoi incontri e convegni, molti dei quali nelle università, nelle scuole e nel mondo dell’associazionismo. Emerge proprio questo dal suo libro: la sua irrefrenabile voglia di accompagnare gli altri, in questo caso i suoi alunni, oltre l’orizzonte. Questo nonostante a un certo punto in uno dei capitoli del libro parla di “Scontro di visioni” a pagina 157 quando Pandora, di fronte a quella visione di fondo della Scuola così sterile e riduttiva, risponde disperata: “Ma in tal modo la Scuola viene svilita ad un ruolo puramente nozionistico di Istruzione, anziché essere elevata ad un compito formativo di Educazione!”. Allora non resta che azzardare, tentare, volare alto oltre i limiti, con empatia, dimostrando al mondo che tutto è possibile, con passione ed entusiasmo superando scoraggiamenti e tentazioni nichiliste, ma vivendo nella speranza che un mondo migliore potrà essere costruito ripartendo dalla Scuola e dall’educazione.

Vincenzo Grienti