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Il nuovo libro del sociologo Claudio Saita: #Andiamo. Diario di viaggio sulle tracce del Nazareno

È disponibile da oggi nella sezione Libri di Amazon il titolo #Andiamo. Diario di viaggio sulle tracce del Nazareno. Scritto dal sociologo catanese Claudio Saita il libro racconta la storia di un dolore personale diventato speranza collettiva attraverso la sua condivisione sui social network. Una vera e propria “risalita” dopo una grave emorragia cerebrale che stava per ucciderlo. Era il 12 settembre 2016.

Come spiega l’autore «da quel giorno è nata per me una “nuova antropologia del Presente”, un nuovo sguardo sulla realtà dell’umanità dolente che nei sussurri o negli urli dei “vinti” ha scandito questo mio viaggio. Chi sono i vinti? Apparentemente sono coloro che ho incontrato, colpiti da malattie di vario genere, alcune incurabili. In realtà sono molti di più, che stanno bene, non sono neurolesi, non hanno deficit motori, eppure stanno male, sono affetti da una malattia molto diffusa nei tempi moderni, il “male di vivere”».

A Natale 2016, due mesi dopo l’emorragia cerebrale, il professore inizia un dialogo sulla sua pagina Facebook. Nasce una community che ben presto diventa comunità che si incontra. Oltre i commenti ai post, Claudio inizia a riceve lettere private alle quali si impegna a rispondere.

«Ho iniziato ad utilizzare Facebook – spiega l’autore – per uscire dal silenzio assordante nel quale mi sentivo immerso. In quella fase della malattia ancora non ero in grado di digitare i tasti sul pc dunque dettavo il testo a mia figlia Giulia, che, puntualmente, lo pubblicava sul mio profilo Fb. Il primo messaggio è stato in occasione degli auguri di Natale 20016. In quei giorni ho scoperto che davvero molte persone seguivano con una certa apprensione la mia vicenda; e parte di quelle persone non le conoscevo».

#Andiamo è, dunque, un’avventura social che fa riflettere sulla forza dirompente del contenuto: la vita di Claudio, e la capacità delle reti sociali di amplificare il bene. 20.946 contatti, 124 mila “Mi piace”, 1.645 video e foto condivisi, 3.700 post a cui seguono migliaia di risposte articolate, sono il bilancio di un percorso difficile ma carico di resilienza.

Una resilienza che «fa rima con perseveranza e speranza. E si capisce che non è semplicemente “forza di volontà”, ma capacità di costruire con la forza del Vangelo incarnato e la politica dei piccoli passi, piano piano, nella vita quotidiana, una relazione con Dio che poi aiuta a “ristrutturare” reti e relazioni umane che ruotano attorno a un malato che malato non è – scrive nelle conclusioni il giornalista Vincenzo Grienti -. Anzi è un malato che guarisce gli altri e contribuisce con la sua testimonianza a rendere comunitaria questa guarigione derivante dalla riscoperta di Cristo».

Ecco allora che la storia di Claudio Saita può essere la storia di tutti noi perché è la riscoperta della vita, un passaggio per avvicinarsi a quello che il sociologo chiama “Nazareno”.

«Gli emolumenti derivanti dalla vendita del libro e spettanti all’autore saranno devoluti all’istituto “Francesco Ventorino” di Catania – dice Saita – perché si migliorino le strutture di accoglienza ai soggetti disabili».

 

Chi è Claudio Saita. Docente dell’Università degli Studi di Catania, tiene un Corso sui Beni Comuni, insegna Sociologia Generale, e Filosofia al Polo Speciale di Lingue e Letterature Straniere di Ragusa Ibla del Dipartimento Scienze Umanistiche dell’ateneo catanese. Si è occupato per conto dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) di Minori stranieri non accompagnati. Volontario presso l’istituto Penitenziario Minorile di Bicocca a Catania, dove attualmente tiene un laboratorio di Musicoterapia. Socio onorario della Camera Minorile di Catania, è autore di vari saggi sociologici e storici. Dirige la Collana Prosopon: Nuovi Sentieri dell’Agire Sociale per Euno Edizioni.

 

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