Giorni di Storia

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Tre giorni vissuti da eroi. Le voci dei protagonisti. Gela 10-12 luglio 1943

Ci sono storie nella storia che  spesso rimangono nascoste negli archivi impolverati, nell’esperienza di chi le ha vissute o nella memoria di quanti hanno avuto l’umiltà di ascoltarle dai diretti protagonisti. Il lavoro editoriale di Salvatore Reale e Giovanni Iacono includono tutti e tre gli aspetti: la rigorosa ricerca documentale, la ricostruzione attenta di fatti e testimonianze, la conoscenza di luoghi e persone legati a un episodio poco conosciuto avvenuto dentro i numerosi scenari della Seconda guerra mondiale. Tre giorni vissuti da eroi. Le voci dei protagonisti. Gela 10-12 luglio 1943 è il racconto di un aspetto poco conosciuto dell’Operazione “Husky” che continua ad affascinare non pochi storici, cultori di storia e semplici appassionati. “Fino a pochi anni fa la Campagna di Sicilia in generale e la battaglia di Gela e delle zone limitrofe in particolare erano state dimenticate dalla storiografie ufficiale  che si rifaceva in larga parte a quella di origine anglosassone la quale rappresentava lo sbaco in Sicilia come un’operazione poco cruente, senza nessuna o scarsa resistenza da parte delle truppe dell’Asse e che si svolse quasi come una festante avanzata nell’isola tra due ali di folla ansiosa di essere liberata – scrivono Salvatore Reale e Giovanni Iacono nell’introduzione al volume in uscita nei giorni dell’anniversario dello sbarco degli Alleati nell’isola -. Tuttavia negli ultimi anni diversi autori hanno iniziato a fare luce su ciò che accadde veramente nel luglio-agosto 1943 dando una nuova visione di quegli avvenimenti. Ma allora perché scrivere un altro libro sulla battaglia di Gela o di altri luoghi legati allo sbarco come Scoglitti, Butera o Portella Grado, quando già quegli avvenimenti sono stati trattati in  maniera esauriente da diversi pregevoli autori? – pongono l’interrogativo Reale e Iacono -. Cosa possiamo raccontare, noi che storici non siamo, in più rispetto a chi ha scritto prima di noi?”. Con queste domande, che poi sono proprie di chi fa vera divulgazione storica mossa dalla passione di raccontare e dalla ricerca di ulteriori dettagli, Reale e Iacono, come Diogene, hanno approfondito gli aspetti meno conosciuti che riguardavano i combattimenti avvenuti nella Sicilia Sud orientale. Gli autori di un volume che vale la pena conservare in libreria e far leggere a chi vuole avere elementi esaustivi, più volte sono andati alla ricerca di documenti, carte, fotografie presso l’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito: per andare alla fonte, all’originalità e per rileggere chi la storia l’aveva vissuta in prima persona. Tutto questo è stato incrociato con le ricerche sul campo. Reale e Iacono hanno setacciato, e non è un eufemismo, palmo per palmo, i luoghi descritti nelle relazioni “per meglio comprendere la dinamica degli scontri o intervistando gente del posto che aveva assistito agli scontri o che aveva conosciuto i soldati che lì avevano combattuto ed erano morti – si legge nell’introduzione al libro -. Ci siamo cimentati in lunghi viaggi su tutta la penisola per poter intervistare i pochi reduci ancora in vita che ci hanno descritto con la voce rotta dall’emozione i fatti da loro vissuti come se le scene scorressero davanti ai loro occhi in quel momento, nonostante fossero invece passati quasi settant’anni – aggiungono gli autori -. Proprio durante questi incontri, proprio mentre ci raccontavano le loro vicende e vedevamo accendersi nei loro occhi la tristezza del dolore per i compagni caduti e la scintilla dell’onore e del dovere nei confronti della Patria, trovammo la risposta alle nostre domande: dobbiamo scrivere questo libro per dare voce a loro, ai protagonisti, alle loro paure e speranze. Far conoscere direttamente dalla loro voce che, nonostante la sproporzione di forze, nonostante la netta sensazione di aver perso ancor prima di iniziare a combattere, rimasero fedeli, con ferrea volontà alla legge del dovere e dell’onore”.

E’ questo il cuore di un libro che raggiunge a sua volte la mente e il cuore del lettore che vorrà iniziare una lettura mai banale, sempre rispettosa e carica di sfumature che non cadono mai in retorica o revisione. Salvatore Reale e Giovanni Iacono hanno scritto un volume che pochi, oggi, sono capaci di scrivere. Hanno alternato la ricerca d’archivio alla verifiche sul campo con l’ascolto dei testimoni e questo rende ancor di più esaustivo un lavoro che si dipana nei giorni successivi allo sbarco degli Alleati in Sicilia. Reale e Iacono hanno dato voce ai protagonisti e accompagnano il lettore accanto al “soldato delle unità costiere che, male equipaggiato, male armato e spesso appartenente a classi anziane, chiuso dentro ad un bunker su una spiaggia isolata si è trovato a dover affrontare centinaia di uomini che sbarcavano dal mare armati fino ai denti e appoggiati dalle artiglierie navali, e quali furono i suoi sentimenti che lo spinsero comunque a difendere fino allo stremo la propria postazione. Come accadde a Falconara, Manfria, dentro l’abitato di Gela, alla foce del Dirillo o a Scoglitti”. Ed è inevitabile a questo punto andare con la memoria agli eroi della Divisione “Livorno”. Gli autori richiamano “lo stato d’animo dei fanti della Livorno la mattina dell’11 luglio che, affacciandosi sulla piana di Gela e vedendo il terribile spettacolo di un’immensa flotta nemica alla fonda di fronte alla costa, nonostante la netta sensazione di aver perso ancora prima di aver iniziato a combattere, hanno comunque dato del filo da torcere alle truppe alleate, sopperendo all’inferiorità di uomini, mezzi e materiali esclusivamente con il loro coraggio, in una lotta che vedeva contrapposti la carne contro l’acciaio”.

5 soldati italiani in un momento di svago nei pressi dell’aeroporto di Santo Pietro di Caltagirone. La foto risale al 1942 e fa parte delle ricerche di Salvatore Reale e Giovanni Iacono

Tre giorni vissuti da eroi. Le voci dei protagonisti. Gela 10-12 luglio 1943 è da leggere per capire, comprendere e conoscere che c’è anche un’altra storia e che per tre giorni arroccati su bunker e pillow gli italiani scrissero pagine di Storia, nonostante tutto.

“Come militari professionisti ci prepariamo al meglio per quello che speriamo non debba mai succedere e nonostante questo capita di trovarsi in condizioni di inferiorità con il nemico – scrive il Colonnello Livio Ciancarella, Capo dell’Ufficio Storico dell’Esercito, che firma la premessa al volume di Reale e Iacono, pubblicato con il patrocinio dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano  -. Quello che è successo e succede ancora è una scintilla, un motore interno che contro la logica e l’istinto ti spinge a fare lo stesso il tuo dovere, anche sapendo quello che succederà, anche contro le speranze. Si chiama valore – spiega il Colonnello Ciancarella -. E’ quello che hanno mostrato i nostri soldati in Sicilia nell’estate del 1943 e non solo qui, immolandosi per un bene comune che tendiamo a dimenticare o dare per scontato”.

Un richiamo, il lavoro editoriale di Salvatore Reale e Giovanni Iacono, alla memoria che ben si coniuga con le parole scandite dallo stesso Colonnello Ciancarella: “Non possiamo dimenticarli, non dobbiamo dimenticarli, soprattutto di fronte al travisamento della storia, pessima abitudine di chi vuole piegarla a una ideologia. Prima i fatti, poi le interpretazioni”.

Ed è questo che hanno fatto i due autori.

Vincenzo Grienti

Per saperne di più sulla pubblicazione

Per approfondire: Lo sbarco in Sicilia e la storia della Divisione “Livorno”