Giorni di Storia

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28 aprile 1945: la fine di Mussolini

Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia dirama un comunicato pubblicato sul quotidiano “Il Popolo”. Si legge “Il CLNAI dichiara che la fucilazione di Mussolini e complici, da esso ordinata, è la conclusione necessaria di una fase storica che lascia il nostro Paese ancora coperto di macerie materiali e morali, è la conclusione di una lotta insurrezionale che segna per la Patria la premessa della rinascita e della ricostruzione. Il popolo italiano non potrebbe iniziare una vita libera e normale – che il fascismo per venti anni gli ha negato – se il CLNAI non avesse tempestivamente dimostrato la sua ferrea decisione di saper fare suo un giudizio già pronunciato dalla storia”. (leggi il comunicato integrale su Wikipedia)

Dopo aver tentato la trattativa con i capi del Corpo di Liberazione Nazionale, Benito Mussolini tenta di fuggire da Milano verso la Germania, aggregato ad una colonna di tedeschi in ritirata. Il 27 aprile 1945, a Dongo, la colonna però incappa in un posto di blocco partigiano: per poter proseguire i militari germanici accettano di consegnare i fascisti. Mussolini e i suoi cadono prigionieri della resistenza. Parte a Dongo, parte a Giulino di Mezzegra vengono fucilati il giorno successivo. Per l’Italia la guerra è finita, e con essa il fascismo, che aveva imposto all’Italia – ed ai paesi occupati prima e durante la guerra – un clima di terrore e di discriminazione.

Sugli ultimi giorni di Benito Mussolini si è scritto tanto sul web e sui libri, ma anche la cinematografia ha dedicato diversi film all’intricato e complesso epilogo del fascismo.

Gli ultimi giorni di Mussolini su Wikipedia

Sulla morte di Mussolini esiste una versione ufficiale, secondo cui il duce fu ucciso a Giulino di Mezzegra, sul Lago di Como, non lontano dal luogo dove era stato catturato, da un plotone di partigiani comandato da un esponente comunista, il colonnello Valerio, al secolo Walter Audisio, per ordine dei capi del Clnai. Questa versione è stata spesso contestata e presenta in effetti non poche contraddizioni. Sono stati messi in dubbio l’identità degli esecutori, la legittimità dell’ordine; ed è stato ipotizzato un intervento dei servizi segreti inglesi. La verità è che Mussolini fu ucciso dai partigiani perché era importante che fosse la Resistenza italiana ad assumersi l’onere dell’esecuzione; e perché, in caso di consegna agli alleati ci sarebbe stato un processo che avrebbe chiamato in causa responsabilità e complicità diffuse, in un momento in cui i governanti italiani tendevano a separare le responsabilità del paese da quelle del fascismo. Questo processo probabilmente non lo volevano nemmeno gli inglesi, Churchill in particolare (a prescindere dall’esistenza o meno di un carteggio compromettente con Mussolini che nessuno ha mai trovato). Questa la sostanza. I dettagli della vicenda probabilmente non li conosceremo mai.
(Fonte: www.raistoria.it)

La morte di Benito Mussolini (guarda il video su RaiStoria)

Tra i film che ripercorrono le ultime ore del duce “Mussolini ultimo atto”.  Un film di Carlo Lizzani che parte dal racconto dei primi mesi del ’45 in cui si delinea chiaramente l’esito della guerra e i momenti in cui Mussolini decide di rifugiarsi in Valtellina. Non trovando però i militari che avrebbero dovuto attenderlo, si nasconde tra i soldati tedeschi incaricati di portarlo in Germania. Ugualmente riconosciuto, viene giustiziato assieme all’amante, Claretta Petacci.

La trama del film

Caduta la linea Gotica nella primavera del 1945, gli Alleati si dirigono verso Milano; i partigiani dilagano in tutto il Nord Italia ed i tedeschi si ritirano verso Merano. Mussolini, assai perplesso e fornito di notizie illusorie dai gerarchi rimasti al suo fianco, rifiuta l’opera di mediazione del Card. Schuster e dalla capitale lombarda si dirige alla Valtellina ove sarebbe atteso da migliaia di camicie nere. Nel frattempo, allo scopo di garantire al presidente Truman i voti dei milioni d’italiani d’America, gli statunitensi decidono di assicurarsi il Duce in fuga e inviano un drappello di uomini guidati dal ten. Donati. Trovata deserta la caserma fascista di Grandela, Mussolini decide di seguire la colonna di 200 tedeschi inviata per trasferirlo in Germania e, quando la stessa si incontra con i partigiani della 52ª Brigata Garibaldi comandata da Pier Luigi Bellini, tenta inutilmente di evitare la cattura travestendosi da tedesco. Scoperto e imprigionato, l’ex Duce viene raggiunto da Walter Audisio, detto Valerio, che lo fucila frettolosamente in base alla condanna pronunciata più volte dal Comitato Nazionale Liberazione Alta Italia. Con Mussolini trova la morte Claretta Petacci e quasi contemporaneamente diversi gerarchi fascisti (fonte: Cinematografo.it)

 

Guarda dall’Archivio del Quirinale il servizio di Gianni Bisiach