Giorni di Storia

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Linkati alla storia. La narrazione biografica nell’era dei new media

Perché nell’era digitale fatta di computer senza fili, tablet e smartphone intelligenti il binomio storia e web non è anacronistico? Quali sono le motivazioni di fondo che spingono milioni di utenti a digitare sui principali motori di ricerca per capire e rileggere le biografie di uomini e donne che hanno determinato il corso degli eventi? Un sociologo e un giornalista indagano sul fenomeno della crescita d’interesse verso la storia e le biografie nell’era dei social network, del multitasking e della realtà aumentata. Ne emerge un quadro nuovo e originale.

Copertina

“Linkarsi alla storia” attraverso le biografie dei personaggi del Novecento è un modo per capire i contesti culturali e politici e a interrogararsi su quelle vite che si sono spese per il bene comune. Giovanni Palatucci, Rosario Livatino, Edith Stein, Adriano Olivetti, Ryszard Kapuscinski, Karol Wojtyla, Gianna Beretta Molla, don Lorenzo Milani, Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, Emmanuel Lévinas, Paul Claudel e tanti altri sono solo alcuni di questi testimoni le cui vite vengono ripercorse nel saggio Linkati alla storia. La narrazione biografica e il ruolo delle comunicazioni sociali.

Fare memoria rileggendo la storia diventa così la porta d’ingresso per “entrare in contatto”, per “farsi prossimi”, appunto per “linkarsi” con quanti hanno dato un contributo altissimo alla società. “Scorrendo le loro biografie si scopre come narrazione biografica e nuovi mezzi di comunicazione sociale hanno una funzione quasi terapeutica – spiega il giornalista Vincenzo Grienti -: quella di coinvolgere il lettore on line e off line nelle esistenze di chi, con coraggio e umiltà ha donato alla comunità quei grandi valori di giustizia, di solidarietà, di carità e di bene comune che restano intramontabili”. Basta percorrere le città, sia grandi che piccole, per comprendere, aggiunge Claudio Saita, sociologo e docente dell’Università di Catania, “che c’è desiderio di cambiamento e di speranza per una svolta pacifica e seria a favore delle categorie sociali più povere ed emarginate. In fondo il compito di ogni cittadino e di ogni persona impegnata nella politica, nella magistratura, nella scuola, nel mondo dello sport, nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali, nella società civile e nelle organizzazioni di volontariato, dovrebbe essere proprio quello di impegnarsi per il bene comune”.

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