Giorni di Storia

date, nomi, avvenimenti che raccontano il '900

Film

Gli ufficiali inglesi che dissero “no” ai giapponesi e gli costruirono un ponte in Birmania

Un film cult con un grande cast diretto da un regista del calibro di David Lean. “Il ponte sul Fiume kwai” racconta dell’epica costruzione di un ponte da parte dei prigionieri inglesi durante la Seconda Guerra mondiale nella Birmania occupata dai giapponesi. Protagonista indiscusso di questa pellicola del 1957 che è entrata nella storia del cinema è il colonnello inglese Nicholson interpretato da Alec Guinness che nel campo di prigionia gestito dai militari del Sol Levante dice “no” a far lavorare gli ufficiali per la costruzione del ponte. Per questo viene sottoposto a torture per ordine del comandante Saito, interpretato da Sessue Hayakawa. Il colonnello si appella alle norme della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra che verrebbero altrimenti violate dai giapponesi. Alla fine si trova un accordo dopo giorni di isolamento sotto il sole. Il colonnello accetta di dirigere i propri uomini nella costruzione di un ponte sul fiume Kwai, dopo che i giapponesi, nonostante le continue punizioni ai prigionieri, non sono riusciti a progredire in alcun modo nei lavori.

Durante le torture i suoi uomini erano tutti con lui, e per questo accettano di lavorare al meglio delle possibilità quando Nicholson decide di collaborare. Solo l’ufficiale medico inglese del campo gli prospetta la possibilità che la sua opera venga vista «…come collaborazionismo o addirittura tradimento…», mentre Nicholson vede nella realizzazione di quest’opera una dimostrazione della superiorità della bravura tecnica inglese rispetto a quella dei giapponesi e quasi una rivincita morale nei riguardi del nemico. Nel frattempo un prigioniero americano, Shears (William Holden), soldato semplice, che al momento della cattura, si era spacciato per ufficiale per avere un trattamento migliore in prigionia, riesce ad evadere con una rocambolesca fuga e ad informare il comando alleato dei lavori.

Mentre i lavori avanzano, un commando alleato, guidato suo malgrado dall’ex-prigioniero americano Shears, che è costretto a partecipare dopo che si è scoperto che egli non è un ufficiale (egli aveva goduto del trattamento migliore riservato agli ufficiali anche durante la degenza in ospedale, immediatamente successiva al suo ritrovamento in mare dopo la fuga dal campo giapponese), e comandato dal maggiore Warden (Jack Hawkins), viene paracadutato in una zona ad alcuni giorni di marcia dal ponte, con il compito di raggiungerlo e farlo saltare in aria a costruzione ultimata, e se possibile con esso il treno giapponese carico di truppe, che dovrebbe inaugurarlo. Attraverso una marcia forzata nella giungla, nonostante un morto e un ferito (il comandante), il commando raggiunge il ponte in tempo utile, ma non conoscendo l’ora di arrivo del treno, non può utilizzare le spolette a tempo: con il favore delle tenebre quindi le cariche vengono piazzate e collegate ad un detonatore che verrà azionato da uno dei componenti del commando al momento del passaggio del treno. La mattina successiva i prigionieri transitano marciando sul ponte per raggiungere il nuovo campo di prigionia, mentre Nicholson rimane per assistere al passaggio del treno. Mentre passeggia sul ponte, egli scopre il filo di collegamento delle cariche al detonatore ed allerta il suo collega giapponese. Mentre i due stanno arrivando al detonatore, un membro dei commando uccide il colonnello Saito, ma Nicholson dà l’allarme.

Immediatamente inizia il fuoco incrociato fra i giapponesi e i commando. Infine Nicholson rimane ucciso dallo scoppio di una bomba sparata da un mortaio e cade morto proprio sul detonatore, il quale fa saltare le cariche facendo esplodere il ponte col treno sopra. Purtroppo nell’azione finale, concitata, perdono la vita diverse persone, tra cui Shears.